Nella grande sala espositiva si possono ammirare cinque imbarcazioni che scrivono la storia della navigazione nelle acque interne e numerose reti da pesca utilizzate dai pescatori bolsenesi e i due diorami di Mario Bordo.

Si parte dalla “naue” di Posta Fibreno, lago in provincia di Frosinone, che si lega all’idea della piroga ricavata in un solo tronco per la sua struttura longitudinale sprovvista di una vera e propria maglia portante (senza madieri); di seguito la barca di Fondi, barca tipica lacustre con scafo a fondo piatto, forma triangolare molto allungata, in uso alla fine del XIX inizi XX secolo. In fondo alla sala verso l’ingresso si puo’ ammirare la bbarka di Bolsena, in legno di mogano e costolatura di ulivo molto piu’ grande della barca di Bracciano che si puo’ vedere nel modello in vetroresina verde. Piu’ avanti la Sabatina 22 che ha iniziato a scrivere le pagine delle regate veliche lacustri, non barca da pesca ma da diporto.

Tra le imbarcazioni qualche nota di colore dato dalle numerose reti da pesca donate dai pescatori di Marta.

A fianco dell’uscita secondaria si possono vedere un sarcofago con coperchio e un cinerario con coperchio in tufo databili al VI sec.a.C., alle pendici dell’Isola Bisentina.