Lunga 6,16 metri e larga tra i 67 e i 71 centimetri, si tratta della prima piroga monossila, e cioe’ ricavata da un solo tronco di albero, ritrovata nel Lazio, nei pressi di Punta Calcino nell’isola Bisentina, alla profondita’ di circa 14 metri. Dalle analisi radiometriche e’ stata datata tra il 1365 e il 1020 a.C. (tra la fine dell’eta’ del Bronzo Medio e il Bronzo Finale), dalle analisi xilotomiche e’ stato identificato il tipo di legno di faggio.

La presenza alle due estremita’ di un anello, ricavato a risparmio, di cui se ne conserva un parte ben evidente in una e qualche lacerto nell’altra, e’ indicativo sull’impiego che se ne poteva fare come piroga doppia o, all’occorrenza, di zattera con l’aggiunta di tavole al di sopra.

Date da ricordare:

  • 1989 ritrovamento e rilevamento grafico

  • 1990 recupero e trasferimento all’ex mattatoio di Capodimonte attuale Museo

  • 1993 installazione impianto di ricircolo e depurazione con asportazione limo

  • 1995 realizzazione vasca in acciaio

  • 1998/2000 consolidamento tramite bagni con PEG tra i 55 e i 60 gradi

  • 2001/2205 trasferimento all’Istituto Centrale per il Restauro

  • 2010 esposizione della piroga nella teca di cristallo e inaugurazione Museo

Bibliografia:

  • P. Petitti (a cura di), Sul filo della corrente. La navigazione nelle acque interne in Italia centrale dalla Preistoria all’eta’ moderna, 2009, pp. 167-173

  • C. Pisu, Relazione presentata al Museo Nazionale di Villa Giulia, 1 febbraio 2018 visibile al link