La saletta tattile è stata organizzata a seguito di un progetto mirato con la cattedra di Paletnologia e Museologia dell’Università della Tuscia intorno al tema della pesca e al nucleo della collezione di pesi da rete, in uso fino agli anni Cinquanta del Novecento, di Piero Carosi, già dirigente Rai e appassionato di pesca. Qui si possono ammirare anche la pentola per la “sbroscia”, tipica zuppa bolsenese, il treppiede di ferro e il caldaio di bronzo per cucinare sul fuoco anni Cinquanta del Novecento e alcuni contenitori tra i quali uno particolare per il sale, alimento indispensabile per la conservazione del pescato. Si possono vedere vari tipi di esca , strumenti per la tessitura delle reti da pesca e lampade ad olio e acetilene.

Recentemente è stato aggiunto anche un grande poster in cui sono specificati tutti i tipi di pesce lacustre che si possono trovare in particolare nel lago di Bolsena riprodotti anche in piccoli modelli di compensato per la didattica.

Bibliografia:

  • P. Petitti (a cura di), Sul filo della corrente. La navigazione nelle acque interne in Italia centrale dalla Preistoria all’eta’ moderna, 2009, pp. 167-173
  • C. Pisu, Relazione presentata al Museo Nazionale di Villa Giulia, 1 febbraio 2018 visibile al link