Finalmente una buona notizia per la protezione e la valorizzazione del nostro straordinario patrimonio naturalistico e culturale: nasce ufficialmente il Parco Archeologico e Ambientale di Bisenzio, un’iniziativa promossa dal Comune di Capodimonte che segna una svolta concreta per il territorio
Con un voto storico del Consiglio Comunale, l’Amministrazione ha istituito un nuovo istituto culturale, scientifico ed educativo al servizio della comunità, con l’obiettivo di conservare, valorizzare e rendere fruibili i beni storico-archeologici locali.
Cuore del nuovo Parco è Monte Bisenzio, una delle aree archeologiche più importanti del Lazio, teatro di scavi fin dalla metà dell’Ottocento. In quest’area sono emerse tombe protostoriche, statue litiche zoomorfe, strade, depositi votivi: testimonianze di riti funerari e culti antichissimi che rendono questo sito un luogo di grande fascino e valore storico.
Il consigliere Domenico Ercolani, promotore del progetto, dichiara:
“L’istituzione del Parco rappresenta un atto di visione e responsabilità. Vogliamo costruire una rete organica che tuteli e racconti i luoghi simbolo della nostra storia, rendendoli accessibili e capaci di attrarre attenzione scientifica, educativa e turistica. Questo è solo l’inizio: vogliamo restituire centralità a Capodimonte nel panorama culturale del Lazio.”
Un parco vivo, in espansione
Il Parco Archeologico e Ambientale di Bisenzio include:
- l’area archeologica del Monte Bisenzio, già di proprietà comunale;
- l’Isola Bisentina, mediante accordi con i proprietari;
- tutti i monumenti di interesse storico e archeologico sul territorio comunale.
Ma non finisce qui: il Parco è pensato come un sistema dinamico e aperto, in grado di estendersi a nuovi siti d’interesse grazie a futuri scavi, ritrovamenti e collaborazioni. Il Comune si impegna anche a stipulare convenzioni con proprietari pubblici e privati per garantirne la fruizione.
Un interesse anche per la speleologia
Sebbene non si tratti di un’area carsica in senso stretto, le strutture ipogee di origine antropica, come tombe rupestri, cunicoli scavati nel tufo e antichi ambienti sotterranei, rappresentano un punto d’interesse anche per il mondo speleologico, in particolare per coloro che si occupano di rilievo, documentazione e valorizzazione dei vuoti artificiali. Il Parco, in quanto ente scientifico e educativo, potrebbe dunque divenire un luogo di collaborazione tra archeologi, storici, speleologi e tecnici, favorendo un approccio integrato alla conoscenza e tutela del sottosuolo storico.
Una rete culturale integrata
A sostenere il Parco sarà una rete di strutture di valore, tra cui:
- il Museo della Navigazione delle Acque Interne;
- il nascente Museo Archeologico di Bisenzio;
- le Scuderie farnesiane di La Cascina;
- la Chiesa di Sant’Agapito.
Con questa iniziativa, Capodimonte lancia un modello virtuoso di gestione del patrimonio che unisce tutela, ricerca, educazione e sviluppo locale. Un progetto che guarda al futuro con radici profonde nella storia – e che offre occasioni di collaborazione anche a chi, come gli speleologi, esplora il sottosuolo per restituirgli voce e valore.